IMPARIAMO A RICONOSCERE LA NOSTRA E A NON GIUDICARE QUELLA ALTRUI.
Esiste una realtà per ciascun essere umano. Non ce n’è una sbagliata, sono tutte giuste.
La realtà che ciascuno di noi vive è solo una pura illusione, è solo frutto del nostro cervello, è solo quello che lui vuole farci credere. Il risultato? Una rappresentazione del mondo che non è reale per niente e che è valida solo ed esclusivamente per noi stessi. Esserne consapevoli è il primo passo verso la felicità.
Oggi, nell’epoca dell’immagine e della società tecno-commerciale, si tende ad avere la presunzione di meritare e di interessare più degli altri; a volte si ha l’arroganza di pensare che la propria esistenza valga più di quella altrui, come se esistere fosse uno stato personalizzato: chi esiste di più e chi esiste di meno. L’uso violento dei social network ce ne dà abbondanti esempi quotidiani ed è solo un piccolo spaccato.
In questo mondo siamo esseri fragili, ciascuno a modo suo; “somos hombres de carne y hueso“, sentiamo necessità e bisogni, abbiamo ferite, cicatrici e nasciamo per essere amati. Nessuno escluso.
Imparare ad allargare la mappa, la nostra e di chi abbiamo di fronte, diventa una necessità nel percorso di crescita personale, e tra gli ingredienti più importanti troviamo rapport, ascolto profondo, empatia, accettazione di se stessi, accoglienza dell’altro.
La formazione teorica è importantissima, perché ci consente di apprendere dalle migliori menti di settore, l’esercizio alla vita fa la differenza: apertura verso il prossimo, ascolto del proprio bambino interiore, limitazione del giudizio verso sé e gli altri, sincera condivisione, riconoscimento e lavoro sulle proprie maschere, umiltà, accettazione della diversità, gratitudine per ciò che si ha, cura delle proprie ferite.
Riempirsi la bocca di belle nozioni altisonanti è facile, incarnarle ed essere luce per sé e per gli altri è un altro discorso.
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